Thursday 24 November 2011

L'ottusità tedesca e i costi per l'Europa

Infine anche la Germania comincia a toccare con mano gli effetti dei propri assurdi diktat economici. L'asta dei titoli di stato tedeschi è stata un fallimento e non è un caso che questo succeda proprio il giorno in cui la Merkel ha di nuovo ribadito, davanti al Parlamento, che la BCE non stamperà denaro.
Il problema è che la Germania ha colpe gigantesche in questa crisi, assai superiori a quelle di qualsiasi altro paese e governo. Sono colpe di almeno 3 tipi:
- c'è un peccato originario: la creazione dell'euro è stata una operazione fortemente filo-tedesca. L'unione monetaria ha avvantaggiato i più forti contro i più deboli a prescindere dai conti macroeconomici. Italia, Grecia, Spagna, e pure la Francia hanno perso competitività nei confronti della Germania. Il risultato è stato un forte surplus di bilancia dei pagamenti della Germania verso il resto d'Europa. Come ho spiegato altrove, una situazione di questo genere era possibile solo in cambio di tassi d'interesse molto bassi nel Sud-Europa, ma ora la Germania si rifiuta di onorare la sua parte nel compromesso europeo;
- il management della crisi, organizzato interamente a Berlino. Quando la crisi greca (l'unico paese veramente malmesso dell'Eurozona) è scoppiata, i tedeschi si sono rifiutati di salvare Atene, con un modestissimo esborso. In linea di principio, forse la Germania aveva ragione, peccato che 12 mesi dopo gli aiuti alla Grecia ci siano stati lo stesso, ma troppo tardi. La crisi era ormai fuori proporzione;
- l'ostinazione a impedire alla BCE di stampare moneta, caso più unico che raro al mondo. Questa cocciutaggine ha scatenato il panico sui mercati finanziari. L'Italia, nonostante il debito, era perfettamente solvente e una garanzia della BCE avrebbe fatto sparire qualsiasi paura dal mercato. La Spagna ha un deficit galoppante ma un debito ristretto, il che avrebbe dovuto calmare gli speculatori. E la Francia, ora sotto attacco, non avrebbe avuto nessun problema con le banche esposte nel Sud-Europa.

L'arroganza tedesca è la causa principale della crisi. I comportamenti ridicoli e l'incapacità politica di Silvio Berlusconi avevano poco a che fare con la crisi italiana, come dimostra la perdurante tensione sui mercati dopo la sua uscita di scena. Nè viene premiata la maggioranza assoluta ottenuta dal Partido Popular in Spagna. La Germania non può ostinarsi a gestire l'Euro solamente in proprio favore, ricattando il resto d'Europa. Se gli incubi tedeschi sono legati all'iper-inflazione degli Anni 30, forse sarebbe meno costoso organizzare una seduta di massa da qualche buono psichiatra.

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