Thursday 9 February 2012

Paghi la Grecia per tutti

In Grecia i guai non finiscono mai. Son due anni che la UE impone tagli, e son due anni che questi tagli recessivi peggiorano la situazione, affondano l'economia e le finanze pubbliche e, a ruota, richiedono altri tagli.
Adesso l'Europa ricatta nuovamente Atene, sfruttando un meccanismo di aiuti sadico: le tranche del prestito accordato negli anni scorsi vengono ridiscusse prima di ogni  disborso del prestito, imponendo sempre nuove condizioni.
Ora si ordinano altri tagli ai salari minimi, alle pensioni, e alle spese sui farmaci. Che vergogna, prendersela con i più deboli, i più poveri, gli anziani, i malati. Il salario minimo dovrebbe essere ridotto a meno di 600 euro mensili, livellli da fame mentre gas e petrolio aumentano. Questa è l'idea brillante per rilanciare la competitività greca, sfruttare ed affamare i lavoratori. Manco in Cina!
Anche perchè al momento la Grecia non ha una democrazia migliore di quella, inesistente, cinese. La UE non tratta neanche più, manda lettere ultimative. Chiarissimi i tedeschi: o facciamo come si dice noi, o falliscono. Mentre per banche ed hedge fund l'adesione all'haircut sui titoli è su base completamente volontaria, ci mancherebbe.
Ovviamente se l'inutile Parlamento ateniese accetterà, non sarà l'ultimo sacrificio. Il Pil continuerà a crollare, i conti dello Stato rimarranno in rosso, ed altri tagli saranno presto all'ordine del giorno. Non lo dice solo "City", ma pure la maggioranza degli analisti di mercato (proprio della City...) è concorde: questo tipo di austerity è controproducente. Se ne sono accorti tutti, tranne che a Bruxells (in realtà, ovviamente, Berlino). O forse è stato fatto tutto scientemente. Per due anni si è affamato la Grecia mentre si guadagnava tempo per mettere in sicurezza le banche tedesche e francesi, riassestate dal recente prestito a tasso quasi zero di oltre 1000 miliardi di Euro (che per pensionati, lavoratori e malati di Atene non ci sono...). Non a caso ora i burocati europei e gli arroganti tedeschi parlano con tranquillità di una possibile uscita  di Atene dall'Euro. Hanno pagato i greci per tutti, adesso possono anche morire.


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